La Lomellina e il “Pesticide Free”
Nei primi decenni del ‘600, il nobile genovese Giacomo Lomellini scelse un angolo delle colline a nord di Gavi per costruire la sua villa di campagna.
Come tanti altri, anche Giacomo era rimasto colpito dalla bellezza serena del paesaggio. In più, aveva certamente notato l’abbondanza di corsi d’acqua, fondamento indispensabile dello sfruttamento agricolo.
Fu così che Villa Lomellini divenne sia la fastosa residenza estiva della famiglia sia il fulcro di una tenuta agricola in progressiva espansione.
All’epoca, il Gaviese era una terra contesa fra Genova e le potenze confinanti (Savoia e Francia) e perciò era spesso teatro di invasioni e scontri militari.
Come accadde un po’ ovunque in Europa, fu solo alla fine delle Guerre Napoleoniche, nel 1815, che fu possibile restaurare ordine e stabilità.
E fu proprio nel 1816 che Marco Lomellini, discendente di Giacomo, impiantò i primi vigneti della Lomellina.
I terreni scelti da Marco si rivelarono così favorevoli alla coltivazione della vite, che ancora oggi ospitano i vigneti attuali.
A fine ‘800, il nostro avo Marchese Edilio Raggio diede nuovo impulso alla produzione vitivinicola della tenuta, e fondò la cantina moderna.
In effetti, il cambio di marcia impresso da questo capace imprenditore è stato così determinante che abbiamo deciso di dare il suo nome al nostro brand.
Le intuizioni originali di Giacomo, Marco ed Edilio stanno alla base della qualità dei nostri vini Marchese Raggio.
Non è facile sostenere degnamente questa tradizione di successo. Ma crediamo di essere riusciti a dare il nostro contributo con il vino “pesticide free”, cioè libero da qualsiasi traccia di pesticidi.
È un risultato importante, che esprime i principi centrali della nostra filosofia di produzione: la sostenibilità ambientale e la sicurezza alimentare.
“Pesticide free” significa che i vini Marchese Raggio non contengono residui di fitofarmaci, cioè di sostanze tipicamente usate in agricoltura per controllare le malattie delle piante e che spesso risultano però dannose per la salute.
Come siamo riusciti a ottenere un vino senza residui di questo tipo?
Sostanzialmente, abbiamo deciso di:
- Evitare i diserbanti.
- Usare solo pesticidi a basso impatto (e in bassissime quantità).
- Sfruttare al massimo le pratiche agronomiche e meccaniche.
Tutto ciò è possibile anche grazie alle caratteristiche del terroir. Come dicevamo, infatti, il clima e l’idro-geologia della nostra tenuta hanno dimostrato da subito di essere particolarmente favorevoli all’agricoltura e specialmente alla coltivazione della vite.
Se sei curioso di conoscere i dettagli:
Qui puoi trovare alcune informazioni tecniche sul nostro lavoro in vigna.
E questa è l’analisi chimico fisica di un campione del nostro Marchese Raggio Gavi DOCG 2017.
Come puoi notare, è risultato che il nostro vino non contiene tracce di fitofarmaci o contaminanti (“N.R.” significa “non rilevato”.) In particolare, qui trovi i dettagli della “prova multiresiduale full”.
La Lomellina è il frutto di un lavoro multi-generazionale. E ogni epoca ha le sue priorità. Oggi, la sostenibilità e la salute sono certamente questioni centrali, e dovrebbero essere tenute in conto sia dai produttori sia dai consumatori.